Fitapreta Vinhos

Il primo vino di António Maçanita nell'Alentejo non avrebbe mai visto la luce senza il coinvolgimento di una persona: il consulente ed enologo britannico David Booth. [break]

I due si conobbero a una cena. Booth era più anziano, consulente per diverse aziende vinicole e con un background filantropico. Al loro primo incontro, Maçanita lo provocò con un commento che avrebbe portato a un'amicizia: "il problema dell'industria del vino sono i consulenti", disse.

Nei mesi successivi, Maçanita accompagnò Booth nelle sue visite alle tenute, imparando a conoscere vigneti e produttori. Nel 2004, propose a Booth di fare un vino insieme, ma ricevette un rifiuto. Al secondo tentativo, però, Booth cedette e nacque così il Preta 2004 a Herdade da Malhadinha Nova, un vino che avrebbe vinto il Trofeo Alentejo all'International Wine Challenge, dopo 22 anni che il premio non veniva assegnato a nessun vino.

Fitapreta è nata grazie al contributo di "amici, imbroglioni e parenti", come ama dire sardonicamente António, cioè con qualche soldo dato dallo zio, dai genitori e via dicendo. Per tre anni, le loro creazioni sono state vinificate in cantine di terzi, sfruttando l'eccedenza di uva dell'Alentejo.

Nel 2007, si sono trasferiti a Outeiro da Esquila dove, nell'arco di circa 10 anni, sono passati da una produzione di 70 tonnellate di uva a una produzione di 440 tonnellate di uva. 

Nel 2015, l'azienda ha acquisito una proprietà particolare, un palazzo medievale del XIV secolo. Il Palacio do Morgado de Oliveira è uno degli edifici più antichi di Évora, al quale è stato aggiunto un edificio contemporaneo progettato da Tiago Sobral.

I vigneti circondano tutti gli edifici, evidenziando e incorniciando le loro forme volumetriche. Le rovine di un vecchio mulino, che un tempo riforniva la regione, servono come punto di partenza per accogliere i visitatori e ripristinare il carattere agricolo della proprietà.