Benoit Lahaye

Questo gruppo di viticoltori ha dimostrato che lavorando con rispetto nella vigna, si ottiene un livello di qualità molto più alto nei vini.

Benoit si dedica alla produzione di champagne di qualità con la propria etichetta dal 1996, tre anni dopo aver rilevato la cantina di famiglia. Il suo motto è stato fin dall'inizio quello di puntare decisamente su una viticoltura naturale, ispirandosi a Patrick Meyer in Alsazia.

Lahaye ha smesso di usare diserbanti sistemici nel 1994. Nel 1996 ha iniziato a lavorare in modo biologico, oltre a utilizzare colture di copertura nei vigneti e a sperimentare trattamenti biodinamici. Tutti i suoi vigneti sono passati alla viticoltura biologica nel 2003 e hanno ottenuto la certificazione biologica nel 2007 e dal 2008 sono lavorati interamente in modo biodinamico.

Lahaye ha 4,8 ettari di vigneto, la maggior parte dei quali coltivati a Pinot nero, che rappresenta l'88% del totale. Tre di questi ettari si trovano nel Grand Cru di Bouzy (Montagna di Reims), il suo paese, dove si trova la cantina. Un ettaro appartiene ad Ambonnay, anche se si trova proprio al confine con Bouzy. 0,60 ettari si trovano nel villaggio vicino di Tauxières. Ha anche un piccolo appezzamento di 0,20 ettari a sud della Côte des Blancs, nel villaggio di Voipreux, con viti di Chardonnay di oltre 50 anni

Per quanto riguarda la vinificazione, Benoit ha una filosofia che prevede il minor intervento possibile. La maggior parte dei suoi vini viene vinificata in botti champenoises da 205 litri, ma usa anche fusti e vasi di terracotta. Usa lieviti indigeni, non provoca la malolattica, non filtra né chiarifica. 

Dosaggi minimi ( nella maggior parte dei casi nulli) e imbottiglia i suoi champagne con dosi minime di solforosa aggiunta e alcuni senza nulla. 

La gamma di champagne di Benoit Lahaye è incredibile, vini intensi, maturità raggiunta grazie a un lavoro meticoloso in vigna e con protagonista principale il terroir