Marqués de Murrieta

Vicente Cebrián Sagarriga, conte di Creixell, acquisì l'azienda nel 1983 e divenne il principale artefice del suo successo nell'attraversare le frontiere, consolidando la presenza dei suoi vini nel mercato internazionale.

Oggi, è la seconda generazione, rappresentata da Vicente Dalmau Cebrián-Sagarriga e da sua sorella Cristina Cebrián-Sagarriga, a capitanare questa cantina che, nel corso della sua storia, non solo è rimasta ai vertici dell'industria vinicola, ma è anche diventata un punto di riferimento in Spagna e all'estero.

La chiave della qualità e dello stile dei vini Marqués de Murrieta risiede nella sua Finca Ygay: 300 ettari di vigneti di proprietà, autogestiti e integrati intorno alla cantina, nel sud della sottozona vinicola Rioja Alta, a pochi chilometri dal capoluogo della regione, Logroño.

La tenuta di Ygay gode di un clima prevalentemente continentale, mitigato a nord dalla catena montuosa della Sierra de Cantabria. Le diverse altitudini, età ed esposizioni del vigneto permettono di offrire una diversità che si evidenzia nelle sei varietà di uve coltivate, cinque delle quali rosse: Tempranillo, Garnacha, Mazuelo, Graciano, Cabernet sauvignon e la varietà bianca Viura.

Dopo otto anni di ristrutturazione, in cui l'edificio è stato ricostruito a mano, pietra per pietra, nell'ottobre 2014 il re Juan Carlos I ha inaugurato il nuovo Castillo de Ygay, sede del primo progetto vinicolo di qualità de La Rioja.

Un altro importante traguardo per Marqués de Murrieta è stato il raggiungimento, nel 2016, dei mitici 100 punti Parker per uno dei suoi vini, nello specifico per il Castillo Ygay Blanco Gran Reserva Especial dell'annata 1986. Ciò ha dimostrato che la D.O.Ca. La Rioja non è solo una regione eccellente per la produzione di vini rossi, ma anche per la produzione di vini bianchi.

Inoltre, alla fine del 2020, la prestigiosa rivista statunitense Wine Spectator ha riconosciuto il vino rosso Castillo Ygay Gran Reserva Especial 2010 come il miglior vino del mondo, un risultato ottenuto dopo che la stessa annata era stata premiata con 100 punti dalla rivista tedesca Falstaff.