Unità Limitate
Unità Limitate
Foto di Terroir al límit
Posizione e altri dati di interesse
Terroir al límit
España
Anno di fondazione
2001
Superficie totale del vigneto
15 ha.
Un progetto che punta a riportare in auge uno stile di vino che c'era prima della rivoluzione del Priorat, con un'idea che vuole far risaltare il gusto più puro del Garnacha e del Cariñena.
Dominik Huber ed Eben Sadie si incontrano nel 2000 grazie alla cantina Mas Martinet. L'anno dopo, il destino li fa incontrare di nuovo dopo aver passato sei settimane a vendemmiare l'uva della famiglia Pérez a Cims de Porrera.
Questi due eventi casuali hanno dato vita a un'amicizia che li ha portati a lavorare insieme per due mesi in Sudafrica e poi a iniziare un progetto personale nel Priorat.
Con l'aiuto della famiglia Pérez, che permette loro di acquistare parte delle sue uve e di vinificare in un piccolo angolo della sua cantina, producono il loro primo vino, il Dits del Terra 2001.
Dopo due anni di attività nella cantina Cims de Porrera, si trasferiscono nella loro cantina nella regione di Torroja del Priorat, fino al 2007, quando Dominik si stabilisce definitivamente nel Priorat e inizia un secondo periodo a Terroir al Limit.
Dominik si è reso conto che la combinazione tra la maturità e la concentrazione delle uve, il processo di vinificazione moderno che punta all'estrazione e l'invecchiamento in botti da 225 litri, non riusciva a esprimere l'autenticità di questa zona.
Comincia a vendemmiare prima, si sbarazza delle piccole botti e cambia la vinificazione estrattiva con uno stile più borgognone: fermentazione dei grappoli interi, senza diraspatura, senza rimontaggi, facendo più un'infusione che un'estrazione con le uve. Inizia anche ad affinare i vini in tini da 1200 a 3500 litri e in barrique da 500 litri.
La cantina entra in una terza fase, in cui Eben Sadie decide di concentrare il suo tempo e i suoi sforzi nella sua cantina in Sudamerica e si separa da Terroir al Limite. D'altra parte, si rendono presto conto che non sarebbe stato sufficiente applicare una viticoltura biologica e biodinamica per aggiungere tensione e vitalità ai loro vini.
Il riscaldamento globale li ha costretti a mettere tutta la loro energia nella viticoltura sostenibile, nella creazione di terreni pieni di vita, trasformandoli in spugne capaci di trattenere la poca acqua che ricevono.
L'umidità e la vita nel terreno sono i fattori che determinano il vero carattere del vigneto che vogliono ritrovare nei loro vini: leggeri e fluidi, con tensione e vitalità, i veri vini della regione
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