Celler del Roure

Pablo Calatayud, proprietario ed enologo, sta recuperando da tempo antichi metodi di produzione e anche antiche varietà viticole locali, come la Mandó, con l'idea di tornare all'essenza storica dei vini valenciani.

Nel 2009 la cantina ha avviato una ricerca sull'uso possibile per l'invecchiamento di alcune anfore di terracotta interrate che giacevano "dormienti" nella sua "cantina fonda", una spettacolare galleria sotterranea scavata più di trecento anni fa che ospita 97 anfore con capacità comprese tra i 600 e i 2.800 litri. Se avete la possibilità di visitarla, questo passaggio sotterraneo, con i fori delle anfore ricoperti da lastre di pietra su entrambi i lati, è una vera meraviglia.

In cantina, l'innovazione li ha portati a recuperare una tradizione millenaria. In molte zone vinicole del Mediterraneo, l'argilla e il vino sono rimasti uniti per oltre duemila anni (in particolare nella regione di Moixent dal IV secolo a.C. fino agli anni '30 del XX secolo).

Ma la buona notizia va ben oltre il recupero di questa tradizione. Le botti di rovere francese e americano permettono di ottenere grandi vini da invecchiamento, ma a volte nascondono o mascherano l'origine e l'autenticità delle uve. Le anfore di terracotta non aggiungono sapori o aromi, e questo aiuta a trovare l'essenza e l'anima dei loro vini.

Ecco un breve articolo sulla visita della nostra collega Blanca alle Cantine, da non perdere. El Celler del Roure, la purezza della Toscana valenciana - Vignerons (bodeboca.com)